Questo Blog nasce da una...ristrutturazione! Sì proprio così: nel bel mezzo dei lavori per ristrutturare la casa dei miei genitori ho trovato una vecchia cassetta di legno contenente centinaia di disegni, documenti, manoscritti e fotografie appartenenti a
GASTONE RAZZAGUTA lasciati in garage da almeno 30 anni!
Dall' euforia di questa scoperta è nata la voglia di riportare alla luce e all' attenzione di tutti la figura di questo artista labronico che con i suoi scritti e le sue opere ha raccontato la Livorno della prima metà del 900.
Da questo ritrovamento è nata la prima mostra:
Satira e Bohème alla pinacoteca Servolini a cui farà seguito una seconda mostra dedicata esclusivamente ai disegni di Gastone Razzaguta che si terrà il 15 novembre 2013 presso il circolo culturale d'Arte Antonio Amato:
15 – 30 novembre 2013
Dall’Archivio degli Eredi 40 OPERE INEDITE DI GASTONE RAZZAGUTA, tra Belle Epoque e Espressionismo
a cura di Francesca Cagianelli
in collaborazione con Antonio Amato
Circolo Culturale d’Arte Antonio Amato
Via Michon, 22 – Livorno
Si inaugura venerdì 15 novembre alle ore
17.30 presso il Circolo Culturale d’Arte Antonio Amato, in via Michon
22 a Livorno, la mostra “40 OPERE INEDITE DI GASTONE RAZZAGUTA, tra
Belle Epoque e Espressionismo”, curata da Francesca Cagianelli in
collaborazione con Antonio Amato.
La mostra costituisce un cannocchiale di
approfondimento della personalità di Gastone Razzaguta, noto
soprattutto per le sue scene malavitose di intonazione caricaturale e di
marca espressionista, ma in quest’occasione valorizzato anche in veste
di interprete di una stagione Belle Epoque che a Livorno assunse
risvolti internazionali grazie alla rutilante e multicolore vocazione
affichistica di Leonetto Cappiello, livornese di fama mondiale.
Volteggiano come su palcoscenici
invisibili le femme fatales tratteggiate dal virtuosistico e graffiante
tratto razzagutiano, mentre i loro volti si torcono e le loro vesti si
avvolgono con movenze spagnoleggianti.
Indelebili in alcuni schizzi di
argomento femminile le tracce della seduzione messa in scena dal mitico
Ignacio Zuloaga, lo spagnolo che alla Biennale di Venezia del 1903 venne
celebrato con una personale che scatenò in Italia un vero e proprio
dibattito artistico.
Cultore da una parte della tradizione
iberica, da Velázquez a Goya, e dall’altra in sintonia con
impressionisti, postimpressionisti e simbolisti, Zuloaga doveva ispirare
una nutrita schiera di Livornesi, tra cui Corrado Michelozzi, Renato
Natali, e lo stesso Razzaguta.
Accanto alle tipologie muliebri di
intonazione Belle Epoque dominano in mostra alcune composizioni di
figura destinate a collocare l’artista, al fianco di Lorenzo Viani,
nell’alveo dell’Espressionimo toscano.
orari 9.30 – 12.00 e 16.30 - 19.30 (Chiuso nei giorni festivi)
Circolo Culturale d’arte Antonio Amato
via Michon 22 Livorno
antonioamato.de@gmail.com