Gastone Razzaguta (Livorno 1899 -1950) pittore e scrittore fu un autodidatta sia in arte che in letteratura. I suoi primi disegni caricaturali diretti a cogliere, come quelle dei grandi maestri di genere, non tanto la piatta somiglianza esteriore, quanto l'intimo del soggetto e rivolti talora ad intenti di satira morale, lo fecero conoscere ed apprezzare quando nel 1912 furono esposte a Treviso e a Livorno.
Ma questa forma di arte non poteva appagare gli ideali del Razzaguta che fin da allora vagheggiava un' arte seria più rude e d'espressione. Vedevo delle masse - egli confessa - e queste masse erano costituite dagli avanzi più reietti di un'umanità derelitta, avvilita dalla miseria, abbrutita dal vizio, e facile alla violenza. Nacquero così "La Rissa", esposta a Napoli nel 1913, "Il trittico dei Violenti", "Bòtte" e "Dopo la Rissa", disegni acquarellati che figurarono nella saletta livornese dell' Esposizione delle belle arti del 1914 a Roma.
Intanto nella saletta del caffè Bardi, fra tumultuose discussioni e fiere polemiche, matura l'idea di costruire quel Gruppo Labronico che doveva suscitare intorno all'arte livornese tanti consensi di simpatia e di stima. Il 15 luglio del 1920 nello studio di Gino Romiti si addiveniva ufficialmente alla costituzione del Gruppo e di esso il Razzaguta, fino al giorno della sua morte, fu l'infaticabile ed entusiasta segretario.
Tratto da: "Ricordo di Gastone Razzaguta" di Alberto Razzauti, prefazione del libro "Livorno Nostra" (Società Editrice Tirrena).
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